In Emilia Romagna si attesta una crescita del 60%: da 45.000 a 74.000 ettari
La produzione del frumento duro in Emilia Romagna rappresenta il 30% del totale delle superfici coltivate a grano, nonostante sia stata abbandonata negli ultimi anni perché considerata poco redditizia. Secondo il presidente della sezione cereali di Confagricoltura Emilia Romagna, Lorenzo Furini, le superfici coltivate a frumento duro stanno crescendo del 60%, passando da 45.000 ettari (2020) a 74.000 (2021). Un aumento dovuto alla richiesta di prodotto 100% italiano per la filiera della pasta e dall’andamento dei prezzi: +35% negli ultimi 18 mesi.
A trainare l’incremento le province di Ravenna, Ferrara e Bologna.
L’ aumento generale delle superfici coltivate a frumento tenero e duro da Piacenza a Rimini è pari al 4-6% su base annua, fino a ai 240.000 ettari complessivi per la campagna 2021. Ferrara si colloca al primo posto con 64.000 ettari di cui 44.500 a tenero e 19.500 a duro; poi Bologna con 54.000 ha (37.000 a tenero e 17.000 a duro) e Ravenna con 29.000 ha (13.000 a tenero e 16.000 a duro). A seguire tutte le altre province.
Confagricoltura evidenzia come la coltivazione del duro rappresenti in regione circa il 30% del totale delle superfici a frumento anche se è stata abbandonata negli ultimi anni, dal momento che è poco redditizia. Le nuove varietà e le tecniche colturali sempre più innovative hanno migliorato la resa portandola mediamente attorno ai 70 quintali a ettaro.