La strategia “Farm to Fork” e i nuovi obiettivi proposti dalla Commissione europea
Abbiamo affrontato il tema della Pac – Politica agricola comune (Pac), la sua storia e le previsioni per il futuro. Vediamo ora i nuovi obiettivi chiave della Pac anche alla luce del Green Deal europeo.
Il Green Deal: in cosa consiste il “Farm to Fork”
Il Green Deal europeo, anche conosciuto come Patto Verde europeo, è stato sottoscritto da tutti i leader dell’Ue nel dicembre 2019. Trattasi di un insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione europea con l’obiettivo generale di raggiungere la “neutralità climatica” in Ue entro il 2050.
Secondo tale progetto, andrà rivista ogni legge vigente in materia di clima e andranno introdotte nuove leggi sull’economia circolare, sulla ristrutturazione degli edifici, sulla biodiversità, sull’agricoltura e sull’innovazione. Più nel dettaglio, i settori d’intervento della politica del Green Deal riguardano l’energia rinnovabile, l’industria sostenibile, la costruzione edilizia e la ristrutturazione, la strategia “Farm to Fork” (dal produttore al consumatore), l’eliminazione dell’inquinamento, la mobilità sostenibile e la biodiversità.
In particolare, considerando che all’interno dell’Ue “viene sprecato il 20% della produzione alimentare” mentre “ogni due giorni, 36 milioni di persone non sono in grado di consumare un pasto di qualità (N. Spencer, Eu ‘farm to fork’ strategy aims to feed sustainable food system, in “Food Navigator”, 17 marzo 2020), nel mese di maggio 2020 la Commissione europea ha presentato la strategia “Farm to Fork”, la quale intende occuparsi di sostenibilità alimentare con l’obiettivo di aumentare l’efficienza dei metodi di produzione delle risorse agricole, sia a mezzo dell’accessibilità dei prezzi, sia quanto a qualità dei prodotti.
Il Green Deal: gli obiettivi
Tra gli obiettivi perseguiti a mezzo di tale strategia ricordiamo:
- la riduzione del 50% dell’uso di pesticidi chimici entro il 2030;
- la riduzione del 50% delle vendite di antimicrobici per gli animali da allevamento e per l’acquacoltura entro il 2030;
- la riduzione delle perdite di nutrienti di almeno il 50%, garantendo al contempo che non si verifichi un deterioramento della fertilità del suolo; obiettivo che potrà essere conseguito a mezzo della riduzione dell’uso dei fertilizzanti di almeno il 20% entro il 2030;
- la destinazione di almeno il 25% della superficie agricola all’agricoltura biologica entro il 2030.
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