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Residui di combustione e benzopirene nei cereali: conservazione, stoccaggio e pulizia del seme

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Come i processi di conservazione, stoccaggio e pulizia del seme influenzano la qualità finale del prodotto che arriva nel piatto

Per quanto la pasta ed i cereali che abbiamo sulla nostra tavola possano apparirci simili ad un primo sguardo, spesso le differenze qualitative tra i vari produttori sono invece importanti. Come vedremo in questo articolo, non si tratta soltanto delle ormai note distinzioni tra prodotto biologico e non biologico quando si parla di qualità dei cereali.

Se analizziamo le differenze tra il cereale per consumo umano italiano o estero, con ogni facilità troveremo grandi discrepanze nei valori nutritivi e soprattutto negli inquinanti. I processi utilizzati per la conservazione possono infatti essere molto diversi, essendo differenti sia le normative vigenti che, fatto ancor più curioso, l’atteggiamento psicologico dell’agricoltore nei confronti dei prodotti alimentari.

Come vedremo dunque, i processi di conservazione, stoccaggio e pulizia del seme influenzano molto la qualità finale del prodotto che avremo infine nel nostro piatto. Partiamo dunque da un quadro di insieme, per comprendere meglio quali siano le problematiche e quali invece le soluzioni che abitualmente vengono scelte dai vari agricoltori, sia italiani che esteri.

Il tema della conservazione

L’uomo ha attuato diversi processi per riuscire a conservare le preziose sementi, che sono sia frutto del suo lavoro che promessa di vita per l’anno venturo. La preservazione dei cereali è sempre stata un momento problematico nella filiera di produzione sin dagli albori dell’agricoltura, soprattutto nei paesi in cui il clima non consente un’essiccazione naturale al sole o su stelo. E dal momento in cui il cereale viene raccolto infatti la rapidità del trattamento diviene essenziale, perché l’acqua contenuta nei semi deve essere evacuata prima che inneschi il naturale processo di decomposizione e le muffe che insorgono quando il cereale raccolto non viene trattato in tempo.

Dal momento che i cereali, prendiamo il mais ad esempio, vengono spesso mietutiti in condizioni meteorologiche e stagionali sfavorevoli, sin dall’avvento dell’industrializzazione agricola questo è stato uno dei primi problemi che furono affrontati e in gran parte risolti, con tecnologie essiccative di varie tipologie. Il processo più utilizzato per asciugare il cereale è da sempre l’essiccazione per mezzo di aria calda, essendo la via più rapida e semplice per asportare le molecole di acqua dall’interno del seme.

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