Il caro energia sta influendo negativamente anche sull’industria molitoria, e in queste settimane si rincorrono le notizie sul possibile aumento della pasta. Qualche giorno fa Coldiretti ha diffuso una nota, nella quale sosteneva che gli italiani spenderanno circa 800 milioni di euro in più rispetto all’anno passato per il consumo di pasta.
Ma i pastai di Unione Italiana Food non ci stanno, e rispondono a chiare lettere a Coldiretti su questo argomento. I pastai di UIF “desiderano ristabilire una corretta rappresentazione della realtà- si legge in una nota-. Dando per buona l’entità del rincaro medio della pasta sinora registrato, secondo elaborazioni Unione Italiana Food sui dati NielsenIQ, l’aumento effettivo sarà la metà o meno rispetto a quanto stimato da Coldiretti. Una cifra che, calata nella quotidianità, fa sicuramente meno effetto: parliamo di meno di 7 euro in più a persona all’anno. In pratica il costo di una pizza Margherita”.
“Questi dati – conclude la nota – confermano la responsabilità dei pastai che, nonostante la drammatica situazione che stanno affrontando insieme a tutta la filiera (+90% grano duro, + 500% energia, senza contare imballaggi e trasporti), sono riusciti a non far mai mancare la pasta sulle tavole agli italiani, riuscendo ad assorbire gran parte dell’aumento fuori controllo dei costi di produzione, contenendo al minimo le ricadute sul consumatore”.