I massimi Esperti dai centri di Ricerca e dalle Università di tutto il mondo si riuniscono a Bologna per la quarta edizione del Congresso Internazionale ‘From Seed to Pasta’, un appuntamento periodico in cui ogni tre anni studiosi, esperti di mercato e ricercatori fanno il punto della situazione sulla filiera produttiva del grano duro, che si trova oggi ad essere l’ago della bilancia dell’equilibrio economico, politico e ambientale del Pianeta
La quarta edizione del Congresso Internazionale “From Seed to Pasta IV”(FSTP4) affronterà tematiche trasversali di grande rilievo per la filiera del frumento duro e della pasta, quest’ultima vessillo del Made in Italy agroalimentare e patrimonio UNESCO dell’Umanità. Un momento di confronto realizzato dall’Università di Bologna, dal CNR e dal Crea del Nostro Paese con la collaborazione dei maggiori esperti dei centri di ricerca dei Paesi Europei, Americani ed Asiatici. La sostenibilità ed il futuro di questa strategica filiera sono insidiate da quella che è stata definita la “tempesta perfetta” conseguente dal combo di crescenti e preoccupanti fattori, primi fra tutti l’impatto devastante della crisi ambientale sulla produzione di grano e la sua disponibilità sul mercato globale e, ancor di più, il livello dei prezzi a seguito del conflitto Russia-Ucraina.
In questo preoccupante scenario, esperti provenienti dai centri di ricerca e dalle più importanti Università del mondo faranno il punto della situazione sulle possibilità esistenti allo stato dell’arte di avere piante che abbiano una maggiore resistenza alla siccità ed una migliore efficienza della pianta nell’uso dei concimi azotati. Sono, infatti, questi i fattori principali per capire se e quanto la ricerca e le sue applicazioni potranno mitigare le conseguenze della tempesta perfetta sulla produzione primaria del grano duro e del suo impatto ambientale. Nel caso specifico del frumento duro, – dice Roberto Tuberosa, Presidente del Congresso – aumentarne la stabilità produttiva nonché la qualità e valore nutrizionale della pasta prodotta richiederà innovazioni agronomiche e di selezione di nuove varietà al fine di fornire all’agricoltore frumento più efficiente nell’uso dell’acqua e dei fertilizzanti ed anche più resistente agli eccessi termici in fase di maturazione. Tutto questo in un quadro più ampio in cui si registra che il 65% delle emissioni di CO2 sono imputabili all’industria dei concimi azotati, usati in buona parte nella produzione del primo elemento di nutrizione della popolazione mondiale, ossia la farina, di cui l’Ucraina è la maggiore produttrice a livello Europeo con tutto quanto ne consegue per quanto concerne i costi produttivi attuali.
Le problematiche citate sono quanto mai attuali per la produzione di frumento biologico, settore in espansione tanto più in Europa con gli obiettivi del New Green Deal e per le tematiche legate agli effetti negativi derivanti dall’inquinamento delle acque di superficie causati da un eccessivo uso dei fertilizzanti azotati di cui solo il 30% viene assorbito dalla pianta. Di queste problematiche si discuterà ampiamente nel corso di FSTP4.
Di rilievo la tavola rotonda organizzata il 28 mattina nell’ambito del progetto Plan’Eat (finanziato dalla EU) che si occupa dell’intera filiera, ivi inclusi aspetti che riguardano la salute del consumatore in funzione anche delle nuove varietà di frumento utilizzate per produrre la pasta. Questo ultimo aspetto introduce la novità delle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), ivi compreso editing dei geni, la cui utilizzazione commerciale è in via di dibattito presso l’EU e dei singoli Paesi membri, inclusa l’Italia. Anche di questo di discuterà a FSTP4 soprattutto nella sessione INNOVAR prevista per mercoledì 26 nel pomeriggio e dedicata alle problematiche inerenti l’innovazione varietale e di come questa si contestualizzi in funzione del quadro legislativo.
Maggiori info: www.fromseedtopasta.com