Nell’epoca in cui sushi, pokè e in generale una moltitudine di ristoranti etnici spuntano come funghi sul territorio italiano, c’è anche chi ha deciso di declinare una di queste specialità orientali in chiave nostrana. Parliamo di Emanuele Cenci, pastaio romano che nel 2015 ha avviato un laboratorio di pasta fresca al Collatino per poi, due anni dopo, lanciare un locale di street food all’italiana nella capitale. Come? Non con la salsa di soia, verrebbe da dire, ma partendo dai tipici condimenti romani (la carbonara la fa da padrone) per poi spaziare. Siamo nella centralissima Corso Vittorio Emanuele a Roma, dove PastaEat (questo il nome del locale) si sta affermando grazie anche ad un’idea molto originale. Il locale propone abbondanti porzioni di pasta (circa 200 grammi, con uno scontrino medio al di sotto dei 10 euro) in una ciotola che ricorda molto il pokè, tanto di moda in questo periodo. L’associazione è stata inevitabile, e così è nato il marchio PastaPokè©.
“Sono stati proprio i clienti, sui social, a ribattezzare le proposte del menu come PastaPokè©, marchio che poi abbiamo registrato” racconta Emanuele Cenci, 39 anni. Un grande successo, quindi, determinato dalla numerosissima clientela che ogni giorno fa la fila per assaggiare il ricco menù proposto da PastaEat.
“Nulla di turistico, circa l’80% della clientela è romana o italiana, che consuma qui o passeggiando tra Largo Argentina e Pantheon“, sottolinea il pastaio che ha scelto di proporre le maxi porzioni perché, “la pasta dà la stessa gioia di un gelato, ti ci devi tuffare dentro, deve appagare. Mi spiace solo non poter proporre la pasta gluten free, ma con soli cinque fornelli in cucina è impossibile. In menu ci sono 21 tipi di pasta, solo fresca e col 90% di semola e 10% di farina per far sì che tenga bene la cottura. Vendiamo una media di 120 kg di tonnarelli al giorno, e ho la soddisfazione di veder crescere il numero dei dipendenti. Ora sono 12 a PastaEat, e tre in laboratorio”.
Un tuffo di pieno gusto quello di PastaPokè, come testimonia il grande apprezzamento del pubblico. D’altronde assaporare 200 grammi di ottima pasta in pieno centro, passeggiando tra le bellezze della capitale, non dev’essere poi così male.