Il pane, nella storia, ha sempre unito, e mai diviso, popoli, culture e religioni. Ed è per questo motivo che esso non è semplicemente un alimento, ma anche il simbolo della condivisione, della fraternità, della socialità, e quindi di pace, la cui valenza, in questo periodo drammatico, non può in alcun modo essere circoscritta al solo nutrimento.
Così Italmopa – Associazione Industriali Mugnai d’Italia, l’Associazione di categoria aderente a Confindustria che rappresenta, in via esclusiva, l’Industria molitoria italiana in merito alla Giornata mondiale del pane celebrata oggi 16 ottobre.
Nel nostro Paese, il pane, oltre alla sua valenza simbolica, costituisce anche un inestimabile patrimonio culturale da tutelare e promuovere: sono circa 250 le tipologie di pane che raccontano la storia dell’Italia, delle sue Regioni, delle sue collettività, tra i quali si contano anche 5 pani IGP (la Coppia Ferrarese, il Pane casareccio di Genzano, il Pane di Matera, la Piadina Romagnola e il Sudtiroler Schuttelbrot) e 3 pani Dop (la Pagnotta del Dittaino, il Pane di Altamura e il Pane Toscano).
La farina o la semola, siano esse di grano tenero, di grano duro o di altri cereali, costituiscono il principale ingrediente del pane e l’Industria molitoria italiana rappresenta un fiore all’occhiello della nostra produzione alimentare per l’altissima qualità e versatilità degli sfarinati ottenuti dalla selezione e dalla trasformazione delle migliori varietà di frumento.