Con un decreto firmato dal ministro delle Politiche agricole Patuanelli, sono state rese operative le deroghe, autorizzate a fine luglio dalla Commissione Ue, con l’obiettivo di aumentare la produzione europea di cereali e semi oleosi. Le deroghe riguardano alcune disposizioni contente nell’assetto normativo della nuova Pac che entrerà in vigore l’1 gennaio prossimo. In dettaglio, all’articolo 1 del decreto ministeriale si stabilisce che per l’anno di domanda 2023 non si applicano le regole della Bcaa (buone condizioni agronomiche ed ambientali) 7 e 8. Vale a dire, la rotazione obbligatoria delle colture sui seminativi- ad eccezione delle colture sommerse- e la percentuale minima delle superfici da destinare a riposo.
Come stabilito dal regolamento di esecuzione della Commissione Ue, le superfici liberate dagli obblighi di “set aside” non potranno essere destinate alla coltivazione di mais, semi di soia o bosco ceduo a rotazione rapida. In una nota ufficiale l’Esecutivo di Bruxelles ha precisato che la limitazione è motivata dal fatto che mais e soia sono colture “comunemente utilizzate per l’alimentazione degli animali”.
La decisione ha sollevato numerose contestazioni e polemiche. Dal canto suo, la Commissione ha puntualizzato che le deroghe sono il “risultato di un attento bilanciamento tra disponibilità e accessibilità dei prodotti alimentari a livello mondiale” e protezione della biodiversità e della qualità del suolo”.