Secondo Maria Rescigno, immunologa e docente di patologia generale presso l’università Humanitas a Milano, l’organismo umano “apprezza” la pasta perché favorisce la crescita dei batteri buoni del microbiota. Se in salute, quest’ultimo influisce sull’umore perché partecipa alla trasformazione dell’aminoacido triptofano in melatonina e serotonina.
Non solo, ma controlla la permeabilità intestinale, bloccando il passaggio di alcune molecole che possono generare un’infiammazione sistemica fino a raggiungere il cervello. Spazio dunque alla pasta nella dieta, specie quando in giuste quantità e associata ad altri alimenti chiave del mangiare mediterraneo.