In Europa l’etichettatura (o dichiarazione) nutrizionale è normata dal Regolamento (Ue) 1169/2011, che rende obbligatoria l’indicazione del valore energetico, della quantità di grassi, acidi
grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale presenti nell’alimento. È invece facoltativo riportare la quantità di uno o più dei seguenti costituenti: acidi grassi monoinsaturi, acidi grassi polinsaturi, polioli, amido, fibre (Articolo 30, paragrafi 1-5). I sali minerali e le vitamine devono, per potere essere dichiarati, essere presenti in quantità significative (Articolo 30, paragrafi 1-2) ed espressi secondo le unità di misure riportate in Tabella 1.
Oltre a tali costituenti, possono essere indicati altri nutrienti o elementi presenti nell’alimento che, tuttavia, devono essere dichiarati nello stesso campo visivo della tabella nutrizionale e non all’interno della stessa. Ad esempio, il contenuto di acidi grassi omega-3 non può essere indicato come sub-gruppo degli acidi grassi polinsaturi, ma riportato al di fuori della tabella nutrizionale. Soltanto il valore energetico, oppure il valore energetico insieme alle quantità di grassi, acidi grassi saturi, zuccheri e sale, può essere ripetuto riferendosi a 100 g (o 100 ml) di prodotto o alla porzione (le ripetizioni concernenti le porzioni saranno descritte in seguito).
Dichiarazione nutrizionale
L’Articolo 34 stabilisce che le indicazioni dell’Articolo 30, paragrafi 1-2, devono essere presentate nello stesso campo visivo “in un formato chiaro e, se del caso, nell’ordine di presentazione di cui all’Allegato XV”. In Tabella 2 sono specificate le unità di misura da utilizzare per ogni singolo nutriente.
Mentre la normativa europea stabilisce che, se lo spazio lo permette, è consentito riportare la dichiarazione nutrizionale in formato tabulare, oppure, in assenza di spazio, è possibile la presentazione in formato lineare, le normative americane e canadesi stabiliscono dei vincoli più complessi nella scelta della tabella nutrizionale che dipendono da diversi fattori, come la superficie
dell’etichetta, la categoria di alimenti, la famiglia di formato ecc. Inoltre, nei Question and Answer della Commissione Europea (gennaio 2013) si consiglia di non apporre sulla stessa confezione
le tabelle nutrizionali elaborate secondo le metodologie adottate da altri Paesi (Usa, Canada ecc.), in quanto adottando regole e coefficienti diversi per il calcolo del valore energetico e del contenuto di nutrienti di un alimento potrebbero confondere il consumatore.
Per leggere l’articolo completo abbonati qui.