I grani duri di Puglia hanno qualità e proprietà nutrizionali più alte della media, una resistenza maggiore alle micotossine e, una volta trasformati, generano semole più salubri e gustose per il pane e la pasta.
È quanto emerso da “Iperdurum”, il progetto nato due anni fa dalla ricerca dell’Università degli Studi di Bari per una cerealicoltura pugliese più sostenibile. In questo lasso di tempo si sono susseguiti workshop tematici su tuto il territorio pugliese, che ha risposto sempre presente come sottolinea la coordinatrice scientifica del progetto Agata Gadaleta:” I risultati del progetto sono estremamente interessanti. Tutti i cerealicoltori hanno collaborato in modo esemplare. Abbiamo selezionato differenti varietà di cultivar. I produttori cerealicoli pugliesi aderenti al progetto, sotto la nostra guida e supervisione, hanno applicato tecniche innovative di coltivazione. I raccolti, poi, sono stati analizzati e, da essi, sono nate le diverse qualità di semola di grano duro con le quali pastifici e panifici partner di progetto hanno realizzato differenti tipologie di pane e di pasta. Sia i grani coltivati che i prodotti finiti hanno evidenziato caratteristiche qualitative molto rilevanti”.
Quattro le diverse varietà di grani autoctoni utilizzate per il progetto Iperdurum: “Maciste”, “Saragolla”, “Marco Aurelio” e “Iride”.