La prevenzione, declinata in più azioni, è il punto fondamentale per un controllo ecologico degli infestanti
Parlare di pasta alimentare in Italia significa ripercorrere la storia del nostro Paese, la sua evoluzione dal punto di vista gastronomico e alimentare, e di un alimento che nelle sue diverse forme accomuna tutti noi. Se già il filosofo romano Cicerone elogiava la làgana, termine latino da cui è derivato il nome della “lasagna”, durante il Medioevo si iniziarono a sviluppare le diverse tipologie di pasta che ancora oggi possiamo gustare. Da allora la pasta si poi è diffusa in tutto il mondo, facendo diventare l’industria italiana leader di mercato a livello globale.
Il biologico
Nell’arco dell’ultimo decennio, la vendita di prodotti biologici ha registrato un costante e significativo incremento, arrivando a segnare un +133% (fonte Nomisma); naturalmente anche la pasta biologica rientra in questo segmento di mercato. Per garantirne una corretta regolamentazione, nel 2018 la Comunità europea, con l’approvazione del Parlamento europeo, ha emanato il Reg. (Ue) n. 848/2018 che andava a ridefinire l’intero quadro di produzione ed etichettatura dei prodotti biologici. A causa dei ritardi dovuti all’emergenza da Covid-19 non sono stati prodotti tutti gli atti delegati e allegati: per tale motivo il 13 novembre 2020 è stato emanato il Reg. (Ue) n. 1693/2020 del Parlamento europeo che rimanda di un anno l’applicazione del nuovo Reg. (Ue) n. 848/2018.
Integrated pest management nella filiera della pasta
Prima di affrontare il tema della disinfestazione è fondamentale, per tutta la filiera della pasta, sviluppare appieno il concetto di Integrated Pest Management (IPM) per gli infestanti opportunistici e specifici che, come in agricoltura, identifica un insieme di valutazioni, decisioni e controlli sulla gestione dei parassiti.
I responsabili qualità devono impostare un piano tecnico/operativo, in sinergia con esperti del settore, che parta da una corretta progettazione degli ambienti di lavoro. Laddove ciò non risulti possibile perché in presenza di strutture già preesistenti, si deve agire legando attivamente tra loro i concetti e le azioni legate alla prevenzione, alla valutazione del rischio, al pest proofing (azioni per limitare l’ingresso di infestanti), al pest monitoring (azioni per monitorare la presenza di infestanti con attrezzature specifiche) e solo in caso di apertura di azioni correttive agire con interventi di pest control (azioni per controllare la presenza accertata di un infestante).
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