
Le cosiddette paste “alternative” a quella tradizionale di grano duro hanno avuto un’impennata nella domanda dei consumatori. Un interesse in crescita come dimostra l’escalation delle vendite di quelle che vengono definite “altre paste”, arrivate a superare i 163 milioni di euro di vendite annue. Certo, non moltissimo rispetto ai 981 milioni di euro della pasta di semola, ma tanto se si considera che questa cifra è stata raggiunta nell’arco di circa un decennio, con un ritmo di crescita lento ma inesorabile (+2,4% solo negli ultimi 12 mesi). In questa intervista, Massimo Fiorani di Prometeo Srl presenta a “Pasta&Pastai” la storia della coltura del farro e dei prodotti a essa correlati (pasta in primis), fornendo anche qualche importante precisazione.
La Redazione
- Dottor Fiorani, ci chiarisca per cortesia una volta per tutte le differenze tra i tre farri, evidenziando l’attitudine alla pastificazione per tutti e tre. Sono presenti sia specie sia varietà più adatte alla pastificazione rispetto ad altre?
«Domanda perfetta per iniziare: fare chiarezza su cosa siano davvero i farri è fondamentale, anche perché su questo tema regna spesso un po’ di confusione. Cercherò di essere sintetico ma preciso…
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