La fiammata del prezzo del grano e gli aumenti vertiginosi del costo dell’energia stanno avendo importanti ripercussioni nel carrello della spesa degli italiani. Un chilo di pasta, che a settembre la grande distribuzione comprava a 1,10 euro, ora ne costa 1,40, ma è previsto un ulteriore aumento fino a 1,52 euro. Tale incremento, tuttavia, potrebbe essere ancor più superiore secondo Vincenzo Divella (amministratore delegato Divella) e Riccardo Felicetti (Unionfood).
Sebbene, infatti, il raccolto del grano in Italia sia stato buono, in Canada e Stati Uniti lo stesso si è pressoché dimezzato. E non essendo la Penisola un paese autosufficiente, sarà necessario acquistare grano estero, che oggi è più caro.