Se anche gli chef tornano “alla carica” con la pasta secca, vuol dire che c’è un significativo cambio di rotta rispetto al passato. Se fino a qualche tempo fa, infatti, la pasta secca era relegata solo a trattorie e osterie, da almeno una decina di anni siamo di fronte a un recupero di sapori tradizionali ad opera anche degli chef più quotati. Tutto rivisitato in chiave contemporanea naturalmente, ma comunque legato all’alta cucina.
Ma come far capire ai clienti che la pasta secca può essere “riqualificata” con ricette di altissimo livello? A detta degli chef è questo l’aspetto più difficile, ma si sta facendo un buon lavoro a monte da questo punto di vista. In effetti il concetto è che, almeno da una quindicina di anni, una nuova generazione di pastai propone prodotti di sempre maggior qualità, con attenzione a semole, trafile, tecniche di estrusione, a tempi e temperature di essiccazione.
Questo vuol dire affidarsi a pastifici che fanno prodotti di eccellenza, per raccogliere le sfide moderne e riportare anche la pasta secca in grande stile.