Oltre 16 milioni di tonnellate all’anno, è questa la domanda di pasta nel mondo. E l’Italia principale produttore europeo di grano duro con oltre 1,3 milioni di ettari coltivati, contribuisce con circa il 25% del frumento utilizzato nella produzione mondiale di pasta. Sono alcuni dei numeri emersi al “World Durum and Pasta Forum 2024”, svoltosi – per la prima volta – il 18 ottobre scorso a Palazzo Brancaccio di Roma. L’evento, interamente dedicato al settore del grano duro e della pasta, ha visto la presenza di 300 operatori, dai principali pastifici e molini ai trader e stoccatori di livello nazionale e globale, insieme a economisti e rappresentanti istituzionali, che si sono confrontati sui principali mercati con un focus su Nord America, Europa, Turchia, Kazakistan oltre che sulle tecnologie innovative per migliorare la resa e ridurre l’impronta ecologica.
A confermare come la pasta e il grano duro siano perfetti ambasciatori del saper fare italiano è stato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “L’eccellenza della nostra filiera agroalimentare ha contribuito grandemente al successo di questa eccezionale espressione del saper fare italiano nel mondo. Nel 2023 – ha precisato il vicepremier – le esportazioni agroalimentari del nostro Paese hanno raggiunto il livello record di 63 miliardi di euro, con una crescita del 7%. Una linea tendenziale che si conferma anche nei primi sei mesi del 2024, che hanno fatto registrare un ulteriore incremento del 7,5%”.
ll “World Durum and Pasta Forum”, ideato e promosso da CRP Capital Investment, si candida come appuntamento annuale e piattaforma ideale di scambio e confronto per tutti gli operatori mondiali della filiera del grano duro e della pasta.